Nel 1953 vince il concorso per Direttore e docente di pittura all’Accademia di Belle Arti Carrara di Bergamo, succedendo ad Achille Funi e mantenendo l’incarico per i successivi 25 anni.
Anni significativi per la scuola bergamasca, nei quali l’Accademia Carrara torna ad essere una scuola vivace e libera, dopo i condizionamenti del regime e gli eventi bellici e post bellici.
Tra i più grandi meriti di Longaretti si riscontra l’aver riportato la scuola di Belle Arti bergamasca a un luogo aperto di formazione e studi, senza proclami rivoluzionari, ma gestendo con lucido rigore e attiva presenza quotidiana un disegno formativo ben programmato e lungimirante. A differenza dei suoi predecessori Longaretti amplia lo studio della pittura introducendo anche l’approfondimento di tecniche e ricerche quali il mosaico, la vetrata e la cromatologia.
Il ruolo di Longaretti nella sua attività di “professore” è ben esemplificato nella dedica degli studenti pubblicata nel DIARIO DI ACCADEMIA, 1953-1978, LA SCUOLA DI TRENTO LONGARETTI:
“A chi più di altri, con intelligenza e pazienza, ha educato la nostra mano e ha aperto i nostri occhi, guidandoci alla scoperta del vero e alla comprensione del bello, noi tutti 558 suoi allievi dedichiamo”.
Trento Longaretti continua a seguire e sostenere alcuni dei suoi ex studenti e dei loro percorsi artistici, seppur talvolta rivolti verso altre ricerche, anche dopo gli studi.